Viaggio in Israele… “Masada non cadrà”
In un periodo di tranquillità possiamo raccontarvi il nostro viaggio in Israele. Fondamentale per la nostra esperienza è stato un viaggio fatto nel 2017. Arrivati a Tel Aviv ci siamo trovati immediatamente in una realtà fantastica. Oggi vi porteremo da Tel Aviv e Masada.
Bici elettriche, bandiere Israeliane ovunque ci hanno subito fatto capire di essere approdati in un posto nazionalista e all’avanguardia. Non ci potevamo far mancare subito un salto in un mare fantastico.
Il nostro viaggio era centrato sul migliorare il nostro insegnamento mettendoci nelle mani direttamente dal Direttore Tecnico di una famosa Agenzia privata Israeliana ma oggi voglio ricordare il contorno. Voglio raccontarvi di quello che nei ritagli di tempo siamo riusciti a vedere e fare in una terra a noi sconosciuta.
L’idea che forse molti si fanno del medio oriente è stata subito screditata nei primi istanti in una città sempre aperta. Gente disponibile e “alla mano” e locali sempre aperti . Dalle zone per i giovani, quartieri artistici, a quartieri tranquilli per famiglie. Andando verso il Mar Morto non si può non fermarsi a “Masada” e scoprire la sua storia.
Una giornata dedicata a “Masada”, un’antica fortezza, situata su una rocca a 400 m di altitudine rispetto al Mar Morto, in territorio israeliano a circa 100 km a sud-est di Gerusalemme. Mura alte cinque metri – lungo un perimetro di un chilometro e mezzo, con una quarantina di torri alte più di venti metri – la racchiudevano, rendendola pressoché inespugnabile. A rendere ancor più difficile un assedio contribuiva la particolare conformazione della zona. La fortezza divenne nota per l’assedio dell’esercito romano durante la prima guerra giudaica e per la sua tragica conclusione. Vi invito a leggere la storia di questo posto storico.
«[…] la chiamano il serpente, a cui somiglia per la sua strettezza e le continue curve e controcurve; il suo tracciato rettilineo s’interrompe per girare attorno a rocce sporgenti. Avanza a fatica, piegandosi continuamente su sé stessa, per poi distendersi ancora. Chi la percorre deve tenere ben saldi entrambi i piedi per evitare di cadere e perdere la vita; infatti sui due lati si aprono burroni così spaventosi da indurre a tremare anche l’uomo più coraggioso. Dopo un percorso di trenta stadi [pari a 5,5 km] la pista raggiunge la vetta, che non termina con un cucuzzolo a punta, ma con un altopiano.» |
(Giuseppe Flavio, La guerra giudaica, VII, 8.3.282-284.) |
Dopo la sua presa, Masada rimase in mano ai Romani fino a tutta l’epoca bizantina. In questo periodo venne a lungo abitata da monaci cristiani che vi costruirono anche una basilica. Dopo l’invasione araba il luogo venne abbandonato e piano piano si perse addirittura il ricordo della sua posizione; venne infine riscoperta oltre un secolo e mezzo fa per diventare simbolo della causa sionista. Tutt’oggi reclute dell’esercito israeliano vengono condotte sul luogo per pronunciare il giuramento di fedeltà al grido di:
“Mai più Masada cadrà”
(in ebraico: “Metzadà shenìt lo tippòl”).
Masada è stata in parte ricostruita ed è diventata uno fra i più importanti siti archeologici, grazie anche agli scavi compiuti a partire dagli anni sessanta. Sono stati riportati alla luce i resti dell’antica fortezza: evidenti risultano i segni dei campi militari romani, con mosaici di notevole qualità, bagni e anche i massi di pietra lanciati dalle catapulte.
L’altopiano, immerso nella depressione del Mar Morto, offre uno scenario naturale rarissimo. Molti dei turisti che frequentano il sito iniziano la scalata al sentiero del Serpente prima dello spuntare delle prime luci dell’aurora (nel buio della notte rischiarato unicamente dalla luna e dalle stelle), per riuscire a vedere l’alba da dentro i resti dell’antica fortezza. Il sole sembra sorgere quindi da una parete rocciosa (che in realtà è il resto della terra) per riversare la sua luce su tutto l’avvallamento circostante. Consigliamo di non intraprendere questa avventura a mezzogiorno di una assolata giornata estiva medio orientale.
Scusate se sono uscito fuori tema e in questo sito mi sono lasciato andare ad uno scorcio della nostra vita ma anch’esso fa parte del nostro cammino. Forse Masada ci ha dato la forza di non mollare mai…