E se invece insegnassimo a non stuprare. Si può prevenire la violenza?

Non solo il #25novembre e la nostra Associazione Difesa Sicura è impegna tutti i giorni per informare e consigliare.

Tutti siamo uguali. Uomini e donne. L’uguaglianza non è solo un valore ma un diritto di ciascuno e per renderla efficace richiede l’impegno di tutti, perché purtroppo si tratta di una condizione che è ancora lontana dall’essere reale.

La violenza, in particolare contro le donne è un problema che ci riguarda tutti. Non è un fatto che riguarda solo altri Paesi come l’Arabia Saudita o l’India per citare alcuni Paesi dove le violazioni dei diritti sono più evidenti. 

Secondo le ultime stime dell’Istat sulla violenza di genere, nel nostro Paese sono state 6 milioni 788 mila le donne fra i 16 e i 70 anni che hanno subito violenza fisica o sessuale. Una percentuale che dovrebbe far riflettere: si tratta infatti di una donna su tre. Di queste, 2 milioni 800 mila, ovvero il 13,6%, hanno subito violenza da partner, attuali o ex.

La familiarità delle vittime con il loro aggressore è confermata anche dai dati diffusi dalla polizia nell’ultimo rapporto “Questo non è amore” (2018). Il 41% delle vittime di omicidio in Italia è di sesso femminile e la percentuale delle donne uccise in ambito familiare e/o affettivo sale al 72 per cento.

Violenza contro le donne: conoscerla per riconoscerla

La violenza di genere si esprime con forme diverse. Modifica l’intensità delle sue azioni in base ai contesti geografici, culturali ed economici ma è sempre animata dal medesimo scopo: il mantenimento dello squilibrio di potere tra i generi nella società. Sta proprio nell’informazione e nella capacità di ciascuno di non lasciarsi sopraffare dai luoghi comuni sulla violenza di genere il primo passo per iniziare a capire e cambiare lo status quo.

La paura di denunciare 

Troppo spesso la violenza non viene denunciata per paura o per vergogna. La violenza di genere è purtroppo un problema strutturale della società che nonostante le lotte femministe dell’ ultimo secolo continua ad essere di stampo patriarcale.  Il femminicidio rappresenta l’estrema conseguenza della disparità di genere presente nel mondo ma ci sono tante forme di violenza a cui ogni donna è sottoposta in famiglia e nel mondo del lavoro.

Non esiste un sesso debole. E un bambino che piange non è una femminuccia.

Non solo difesa fisica ma anche prevenzione e difesa verbale. Anche questo fa parte del programma proposto da “A.S.D. Difesa Sicura” (www.difesa-sicura.it). Un primo consiglio che ci sentiamo di dare è che la presenza di più donne costituisce un impedimento per il possibile aggressore. Ci  sono, infatti, una serie di segnali che il predatore valuta prima di agire. In una situazione di potenziale rischio, la potenziale vittima deve avere tutti i sensi disponibili e utilizzabili.

La regola numero uno per la prevenzione è la consapevolezza di ciò che ci circonda e saper descrivere la situazione che si ha intorno. Per esempio, una persona che si avvicina con la mano in tasca può essere un pericolo. Noi insegniamo a valutare questi segnali.

Contrariamente a quanto ci si può aspettare, la maggioranza di chi si iscrive a Difesa Sicura lo fa prima di aver subito qualsiasi tipo di violenza. Da noi “La donna”, di qualsiasi età, impara a sviluppare una mentalità difensiva che porterà sempre con sé”.

8 COSE DA FARE PER ABOLIRE LA VIOLENZA DI GENERE

Ascolta e credi alle sopravvissute. Quando una donna parla di una violenza subita, rompe il cerchio dello stupro

Insegna alle nuove generazioni e impara da loro. L’educazione è il primo passo. 

Sostieni le associazioni che si occupano di violenza tramite partecipazione ed interesse agli eventi.

Comprendi cos’è il consenso. Si o no. Senza interpretazioni o scuse.

Impara a distinguere i segni dell’abuso e scopri come puoi aiutare. Incoraggia il dialogo.

Apri una conversazione. La violenza contro le donne è stata taciuta troppo tempo.  

Prendi posizione contro la cultura dello stupro.

Sostieni le altre donne, non giudicare.

LE IPOTETICHE ORIGINI DELLA VIOLENZA

La risposta è cruda quanto semplice: ce lo abbiamo in testa.

La psicologia conferma che l’inconscio sfocia nell’aggressività quando percepisce uno scavalcamento da parte de il/la partner. Questo sottile equilibrio di potere è il meccanismo su cui si basa effettivamente la violenza di genere, e che nasce dal desiderio di ricostruire un equilibrio in cui la donna è succube o in una posizione di inferiorità.

LA CULTURA DELLO STUPRO ED IL “VICTIM BLAMING”

Con che coraggio i media definiscono il colpevole di plurimi stupri avvenuti sotto gli occhi delle telecamere come un “brillante imprenditore”? Perché gli spettatori di reati come violenza di genere e Revenge Porn affermano “se l’era andata a cercare”? Perché i giudici primari sono spesso donne? La cultura dello stupro è quel meccanismo cognitivo che pone la vittima di qualsiasi tipo di violenza in una posizione di sospettabilità.  Si basa su un sistema di facile catalogazione, il “victim blaming”, che inneggia alla colpa implicita della vittima, spostando la responsabilità dell’accaduto dal criminale alla vittima.

Fatti, non solo parole

Ricordarsi sempre che il consenso non è implicito, non può essere frainteso. Il consenso è espresso con le parole, i fatti e non con il vestiario o la professione. Il consenso è solo a discrezione della donna, non delle sue azioni secondarie e delle conseguenti libertà che chi si rapporta con lei si prende.

E se invece insegnassimo a non stuprare

Provocatoriamente mettiamo: 10 regole per evitare di diventare uno stupratore

Sui social network sta circolando il curioso elenco dei dieci comandamenti non per evitare lo stupro, ma per evitare di diventare uno stupratore.

Una lista chiaramente provocatoria, promossa da varie campagne in difesa del gentil sesso attive in tutto il mondo, che ribalta le solite raccomandazioni anti-aggressione e si rivolge in modo ironico all’unica vera persona in grado di sventare un tentativo di abuso sessuale: chi lo commette. Vediamo quali sono i consigli per non trasformarsi in dei mostri.

1) Non mettere droga nei bicchieri delle donne.
2) Quando vedi una donna camminare da sola, lasciala stare.
3) Se accosti per aiutare una donna che ha la macchina in panne, ricordati di non stuprarla.
4) Se ti trovi in un ascensore e una donna entra, non stuprarla.
5) Quando trovi una donna addormentata, la cosa più sicura da fare è non stuprarla.
6) Mai intrufolarti in casa di una donna attraverso una porta o una finestra aperta, o balzarle addosso tra le auto parcheggiate, o stuprarla.
7) Ricorda, le persone vanno in lavanderia per fare il bucato. Non cercare di molestare qualcuno che è da solo/a in lavanderia.
8) Ricorri agli amici! Se ti riesce difficile trattenerti dallo stuprare una donna, chiedi a un amico fidato di accompagnarti in ogni momento.
9) Porta con te un fischietto dello stupro. Se pensi di essere sul punto di stuprare qualcuno, soffia nel fischietto finché qualcuno non arriva a fermarti.
10) Non dimenticare: l’onestà è la miglior politica. Quando chiedi a una donna di uscire, non fare finta di essere interessato a lei come persona; dille chiaramente che intendi stuprarla più tardi. Se non comunichi le tue intenzioni, la donna potrebbe interpretarlo come un segno che non hai intenzione di violentarla.

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