Difendersi dagli attacchi con coltello: è possibile?
Pensate a sopravvivere.
Come ci si può difendere dagli attacchi portati con un coltello o da qualsiasi arma bianca?
L’uso di un coltello da parte di un eventuale malintenzionato è molto frequente nel caso delle aggressioni a scopo di rapina.
Appare chiaro a chiunque, fosse anche solo per atavico istinto, che l’aggressione con un coltello possa risultare in conseguenze davvero gravi per la nostra incolumità (quali, ad esempio, ferite da taglio o perforamento). Dopotutto è fin dai tempi dei primi ominidi che l’arte della guerra si svolge con l’uso di utensili appuntiti, pietre levigate e quant’altro: si capisce quindi che le lame hanno sempre avuto un ruolo determinante nei conflitti, in tutte le più svariate forme, dalle spade alle lance.
Ed anche nonostante il diffondersi delle armi da sparo nella storia moderna, ben più letali e distruttive di spade e coltelli, l’uso delle lame è rimasto comunque una costante in tutte le arti e in ogni cultura di guerra e combattimento: motivo per cui anche nella società urbana tali armi sono spesso lo strumento risolutivo di numerosi conflitti privati, oltre che essere un temibile aiuto per chiunque intenda aggredire, rubare e rapinare il malcapitato di turno; le conseguenze, talvolta, possono anche essere mortali.
La cosa più importante e che dev’essere chiara a tutti coloro che stanno leggendo questo articolo è questa: detenere un coltello di qualunque forma o lunghezza, fuori dalla propria abitazione, è per legge considerato un reato. Citiamo letteralmente l’art. 699 del Codice Penale: “chiunque, senza la licenza delle autorità, quando la licenza è richiesta, porta un’arma fuori della propria abitazione o nelle appartenenze di essa, è punito con l’arresto fino a diciotto mesi”. Va inoltre precisato che secondo la legge il concetto di “arma” non si limita alle armi da sparo o ai coltelli, ma si estende ad ogni oggetto atto ad offendere e del quale non si ha giustificato motivo per la sua detenzione: ad esempio, anche un bastone di legno o un oggetto lungo e contundente in ferro potrebbe rientrare in questa definizione.
Le armi consentite.
Spesso nei film d’azione vediamo l’eroe di turno disarmare facilmente i suoi aggressori armati di coltello, si tratta comunque di una cosa assolutamente irreale: cercare di farlo nel mondo reale equivale ad un suicidio. La capacità offensiva di un coltello è altissima, ed anche nelle mani di un totale sprovveduto può rivelarsi un’arma letale: spesso, però, chi ha l’abitudine di andarsene in giro con un coltello in tasca è una persona che certamente lo sa usare e magari lo avrà anche già usato; ed un uomo in grado di maneggiare un coltello, purtroppo, è praticamente impossibile da affrontare.
Certo, esistono delle forme di difesa atte al neutralizzare gli attacchi all’arma bianca ma nella realtà quotidiana sono assolutamente inapplicabili, dobbiamo cambiare il nostro atteggiamento mentale.
DIFENDERE LA PROPRIA VITA
Se vi dovessero mai minacciare con un coltello allo scopo di rapinarvi – cosa che ovviamente mai augurerei a nessuno – dategli il portafogli o qualsiasi cosa vi chiedano: non potete assolutamente rischiare di morire per un bene materiale.
L’unica situazione nella quale dovrete tentare una difesa è quando siete certi che lo scopo dell’aggressore sia quello di uccidervi, senza scopo di rapina o altro; allora – e solo in quel caso – varrà la pena di utilizzare una tecnica di difesa per sopravvivere. Se comunque volete imparare la vera autodifesa di strada contro un aggressore dovete pensare ed addestrarvi a :
Prima difficoltà: gestire lo stressa della situazione
In primis, il fattore dello stress: Aumento del battito cardiaco, vista a tunnel, irrigidimento, confusione mentale e conseguente diminuzione delle capacità motorie, insomma reazioni che difficilmente si presentano durante un normale allenamento in palestra ma che da NOI vengono progressivamente allenate.
In queste condizioni di stress un generico individuo, soprattutto se non abituato certe situazioni agisce, per istinto, in maniera spontanea: per esempio indietreggiando, e destreggiandosi con le mani e avambracci per cercare di afferrare l’arma o parare I colpi.
Il risultato di questa disperata reazione è il più delle volte disastroso, poiché il malcapitato nell’estremo tentativo di difendersi, riporterà ferite importanti e delle volte fatali.
Seconda difficoltà: capire la realtà
L’aggressore ha l’istinto animale di colui che vuole fare fuori a tutti costi l’avversario.
Gli attacchi sono ripetuti, l’aggressore tende a colpire ripetutamente, con insistenza con tutto il corpo.
L’aggressore tende a colpire e subito ritirarsi con l’arma per poi riattaccare.
È importante tener conto come per strada la maggior parte di agguati avvengono vigliaccamente, con “ effetto sorpresa”, quando la vittima meno se lo aspetta.
Altresì è fondamentale essere coscienti del fatto che l’aggressore molto spesso per effetto dell’adrenalina o peggio ancora di sostanze stupefacenti, non accusa i colpi che gli vengono inferti, continuando ad attaccare con furia il malcapitato.
Vieni e inizia a allenarti con NOI.
Da noi potrai allenarti anche con colorante artificiale per simulare il taglio su maglie bianche. La visualizzazione del taglio lascia poco spazio alle fantasie e ai falsi miti.
Ci possiamo rendere conto delle difficoltà e attivare una gestione della propria sicurezza. Tutto il lavoro deve essere svolto in forma graduale e con la consapevolezza della situazione e del nuovo atteggiamento psicologico e usando il nostro metodo, approvato da Agenzie Private Internazionali di Sicurezza Privata.
“Machete” . La paura di ciò che non si conosce. – Difesa Sicura Krav Maga (difesa-sicura.it)
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