“La rabbia ci aiuta.”

Possiamo sfruttarla a nostra favore nella difesa personale? A che cosa serve la rabbia?

La rabbia. Emozione primordiale.

Sguardo feroce, denti stretti e labbra serrate. È il volto della rabbia, considerata, in genere, un sentimento estremo e negativo perché ci fa perdere l’autocontrollo, ma ottima se riuscissimo a canalizzarla a nostro favore.

ISTINTO ANIMALE. Come gli altri animali che diventano aggressivi se si sentono in pericolo o competono per difendere il loro territorio, anche noi ci arrabbiamo se ci sentiamo minacciati.

«Quando c’è un conflitto fra lo scopo della rabbia (per esempio rispondere a una provocazione) e uno scopo sovraordinato (per esempio mantenere un’immagine di sé di persona pacata) ci si contiene», spiega Olimpia Matarazzo, docente di psicologia generale alla Seconda Università degli studi di Napoli.

«Ma la scelta tra gli scopi avviene in genere in modo inconsapevole per lo stesso meccanismo automatico che a volte ci porta a scegliere un piacere immediato, ignorando le sue conseguenze a lungo termine», precisa Matarazzo. Proprio come si cade in preda alla rabbia anche quando razionalmente si sa che si sta facendo la cosa sbagliata.

UN MUSCOLO DA ALLENARE. I muscoli, per funzionare bene ed essere potenti, vanno allenati. Per l’autocontrollo è lo stesso: si può rinforzare.

STRESSATI. Tuttavia, anche se si può rinforzare con l’allenamento, l’autocontrollo risente dello stress. Questo perché funziona come una riserva limitata di energia, che si consuma e che deve essere rigenerata. Così, se la nostra forza di volontà è già stata messa alla prova, diventa difficile restare padroni di sé e non resistere a qualche tentazione.

Esiste la rabbia costruttiva.

NON ESAGERARE. Eppure non si può, e non si deve, rinunciare del tutto alla spontaneità. E allora, nel caso della rabbia, come va gestita?

Lo psicologo James Averill del­l’Università del Massachusetts (Usa) ne ha individuati tre tipi.

La prima è la rabbia “malevola” che esprime disprezzo o desiderio di vendetta;

la seconda è di “sfogo”, scarica una tensione, spesso su chi non ha colpa.

C’è poi una rabbia “costruttiva”, quella che fa valere le proprie ragioni, comunica coinvolgimento e rafforza le relazioni. Questa è la rabbia giusta, per la quale ogni tanto si può anche perdere il controllo.

RABBIA BUONA O RABBIA “COSTRUTTIVA” 

Quella che ci aiuta a reagire e a uscire dai guai. È l’emozione che nell’evoluzione ha aiutato i nostri antenati a difendere se stessi e la prole dalle minacce dell’ambiente e che, a differenza della paura, li spingeva all’attacco e non alla fuga.

È anche la stessa rabbia positiva che nella vita di tutti i giorni ci dà l’energia per abbattere l’ostacolo che ci impedisce di realizzare un bisogno o un desiderio: scatta in noi quando ci sentiamo defraudati di qualcosa, o quando non accettiamo un’ingiustizia. Insomma, senza questa “energia rabbiosa” non avremmo la forza necessaria per affermare i nostri valori e far valere i nostri diritti.

Il sapore della Rabbia: “Liget”

La Rabbia ha un sapore? Per il popolo degli Ilongot, nelle Filippine, il sapore della Rabbia è piccante e si chiama Liget o “energia rabbiosa”.

Per Il popolo Ilongot, la parola Liget corrisponde a un energia rabbiosa che muove all’azione. Il sapore piccante del peperoncino è chiamato Liget, forse per quell’effetto di calore della capsaicina.

Il lato positivo della Rabbia. E’ importante sottolineare le componenti di vitalità e di energia positiva.

Sebbene Liget e Rabbia possano portare a scatti d’ira e a reazioni aggressive o violente, esse hanno anche il ruolo di muovere all’azione per proteggere il proprio valore personale e le cose in cui si crede, possono dare la motivazione e lo stimolo per realizzare obiettivi e per trovare direzioni di vita e strade alternative.

Liget e Rabbia possono aiutare anche a migliorarsi e a investire le proprie energie per superare ostacoli e limiti.

Il pensiero che accompagna l’emozione è un utile indicatore di cosa stia suscitando Rabbia. Può essere importante fermarsi a ascoltarlo per indirizzare la Rabbia nella direzione voluta e non usarla come sfogo incontrollato.

Ricorda che non sono gli eventi a farti arrabbiare, ma tu che provi Rabbia di fronte a certi eventi!

Dove si localizza la Rabbia nel corpo?

Senti la Rabbia a livello viscerale? Ti fa male la testa? Hai un nodo allo stomaco? Un formicolio alle braccia? Concentrati sulla sensazione e prova a “respirarvi dentro”, falle spazio e dalle un nome e delle caratteristiche.

Riconosci la Rabbia. Abituati a riconoscere i pensieri e le sensazioni associati alla Rabbia e fai in modo di notarli mentre arrivano. La Rabbia è un’emozione e, come tale, ha un decorso “a onda”. Se riesci a percepire i primi segnali della Rabbia, puoi indirizzarla meglio, evitando di agire al culmine dell’onda, quando l’emozione e talmente forte da farti comportare in modo precipitoso e, spesso, poco utile e costruttivo.

Impara a usare la Rabbia. Questo passaggio è quello che può richiedere più allenamento e scivoloni sono all’ordine del giorno. Per cominciare, osserva le reazioni che la Rabbia suscita negli altri.

Fallo nelle prossime occasioni e nota cosa provoca la Rabbia negli altri, sia quando sono loro a provarla, sia quando tu la mostri loro. Unisciti a noi e scoprirai come fruttarle e canalizzarle al meglio.

Contattaci: difesasicura@gmail.com

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